Casa Masaccio Arte contemporanea
Casa Masaccio – Casa Giovanni da San Giovanni, Palazzo d’Arnolfo, Pieve di San Giovani Battista, Museo della Basilica
Dal 21 novembre al 31 dicembre 2015
A cura di Giorgio di Genova
Il museo Casa Masaccio arte contemporanea con il progetto Dalla Collezione Comunale di Casa Masaccio: Marco Fidolini, Polittici 1983/2015 (Epifanie metropolitane) partecipa al circuito di eventi e rassegne della manifestazione Toscana ‘900. Musei e percorsi d’arte con un’esposizione che presenta un numero consistente di polittici dipinti a partire dal 1983
L’iniziativa nasce con la volontà di mettere in risalto e dare maggiore visibilità alla Collezione Comunale d’Arte Contemporanea di San Giovanni Valdarno, che consta di opere di artisti che hanno partecipato alle varie edizioni del Premio Masaccio, 1958-1968 (Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Fernando Farulli, Alberto Moretti, Francesco Guerrieri, Aldo Turchiaro, Sergio Scatizzi) e donazioni pervenute lungo l’arco dei trent’anni di dell’attività espositiva di Casa Masaccio. Accanto alla presentazione di alcune opere della raccolta presso gli spazi espositivi Casa Giovanni da San Giovanni, sede della collezione, il progetto si dipana attraverso un focus dedicato ad un artista presente nella sua raccolta, Marco Fidolini (San Giovanni Valdarno, 1945). Grazie ad un allestimento diffuso in più sedi della città di San Giovanni Valdarno, che permetterà un confronto-incontro tra le opere di Fidolini e le architetture storiche e le opere conservate nel paese, la manifestazione intende offrire una digressione sulla poetica dell’artista, uno dei protagonisti dell’arte figurativa in Toscana e in ambito nazionale.
L’esposizione presenta un numero consistente di polittici di varie dimensioni dipinti a partire dal 1983. Fra questi, l’opera più grande (Metropolis) misura cm 1860 x cm 150. Attraverso una serie di cicli pittorici ideati come i polittici di tradizione, la cui identità religiosa si è inevitabilmente trasformata in una visione laica del nostro contemporaneo, essi mantengono, spesso, strutture di contenimento che rimandano a modelli trecenteschi e rinascimentali (scomparti, ancone, cimase, predelle). Un’ostinata indagine iconografica di tipo metropolitano-industriale, nell’esaltazione feticistica dei manufatti e delle architetture, delle presenze-assenze dell’uomo come oggetto biologico con l’intento allarmante e civile, peraltro sempre più illusorio e ambizioso, di interferire sulla condizione umana e le relative inquietudini esistenziali. Pellicole del nostro quotidiano che attingono idealmente alla grande tradizione rinascimentale toscana e nordica per giungere fino al Novecento di area metafisica o a quello tedesco affine alla Neue Sachlichkeit e al Magischer Realismus, e che spostano la suggestione e la sacralità delle pale d’altare dai luoghi cultuali alla consuetudine e alla funzionalità degli spazi ordinari. La serie di questi polittici, annullata la loro originaria sacralità per un nuovo ordine iconografico, sempre più vincolato all’ossimoro fascino-repulsione della nostra contemporaneità, intende interagire con la consuetudine e la funzionalità dei nostri spazi ordinari. A corredo della manifestazione è prevista la redazione di un catalogo dedicato alla mostra e in grado di fare nuova luce sull’opera di Fidolini grazie al contributo critico di Giorgio Di Genova, autore di Storia dell’Arte Italiana del ‘900, una importante impresa editoriale che si propone di trattare, attraverso un taglio generazionale, tutte le esperienze e le personalità artistiche italiane del nostro secolo, senza tralasciare quelle cosiddette “minori”.