Entrare nelle stanze che il poeta Giovanni Pascoli aveva eletto a domestica fucina per la creazione dei suoi versi e scoprire alle pareti alcuni degli artisti a lui cari, oppure attraversare gli ambienti che, tra Lucca e Torre del Lago, avevano assistito al nascere delle grandi melodie del compositore Giacomo Puccini, offre l’opportunità di cogliere quanto fosse vivo e intenso il legame tra arte, letteratura e musica nella Toscana di inizio ‘900.
Essere avvolti da quella singolare atmosfera in grado di evocare la figura di una personalità del ‘900, spesso letterato o collezionista, è un privilegio impareggiabile che è offerto a chi visita le case trasformate in musei. Ancor più privilegiato è poi colui che accede alla casa, e soprattutto allo studio, di un artista: alla maniera degli amici o dei clienti che l’avevano frequentato e visto intento al lavoro, potrà trovare gli strumenti del mestiere come se fossero stati appena poggiati, e intorno qualche opera ancora incompiuta come fosse stata da poco interrotta.
Con l’intento di ricordare la fascinosa presenza dell’artista, anche in Toscana sono state musealizzate case di artisti del ‘900, conservando o ripristinando filologicamente elementi dell’arredo che loro stessi avevano scelto e disposto. Così, ad esempio, nella soffitta di Villa Paolina a Viareggio, nella quale per decenni aveva dipinto Alfredo Catarsini, è stato riallestito il suo atelier, dove le opere si mischiano alle fotografie e ai ricordi della sua attività; così nella casa abitata da Venturino Venturi a Loro Ciuffenna, dove le opere restituiscono allo studio l’aspetto che aveva quando vi lavorava lo scultore.
Torchi per le incisioni e matrici xilografiche nella residenza di Sigfrido Bartolini parlano della su attività di incisore, mentre i calchi in gesso ricordano la sua passione per la classicità e i dipinti alle pareti le sue frequentazioni. Tra gli ambienti più suggestivi e comunicativi di un percorso toscano tra le case d’artista sono senz’altro quelli in cui Fernando Melani mischiava vita e creatività, dove ci si imbatte in materiali accumulati e opere appese ai fili, come fossero un bucato.