La pinacoteca con le sue 150 opere fu istituita nel 1974 al fine di sensibilizzare le nuove generazioni sui fatti della Resistenza e per diffondere la conoscenza dell’arte toscana (e empolese in particolare) della seconda metà del ‘900.

Si suddivide in tre sale: la galleria centrale dedicata a Sìneo Gemignani (1917-1973) e al suo Vetraio al lavoro, dipinto emblematico di una produzione specificatamente legata alla città; la sala della Resistenza che si caratterizza per opere “a tema” che documentano dal dramma della guerra fino al tempo della ricostruzione; infine la sala intitolata a Virgilio Carmignani (1909-1992) dove si conservano i suoi affreschi con la Crocifissione insieme a un nucleo di fotografie di Mario Giacomelli e Luciano Ricci. Tra gli artisti presenti in collezione anche Nello Alessandrini, Mario Maestrelli, Enzo Faraoni, Gino Terreni, Vinicio Berti e Gualtiero Nativi.

La fondazione fu istituita nel 1987 dal giornalista e scrittore Indro Montanelli nella sua cittadina di origine.
Ha sede dal 1993 nel Palazzo Montanelli della Volta e, sebbene operi prevalentemente in ambito letterario, conserva anche una collezione di opere del pittore fucecchiese Arturo Checchi (1886-1971).

Il primo nucleo della raccolta, composto da 7 dipinti, 28 disegni e 2 acquerelli, fu donato nel 1998 dallo stesso Montanelli; si aggiunsero poi altre donazioni, la più importante delle quali nel 2008 in occasione di un’importante mostra antologica su Checchi organizzata dalla Fondazione in collaborazione con il Museo di Fucecchio, presso il quale è conservato un altro nucleo di opere dell’artista. Particolare interesse rivestono i taccuini, sette dipinti, ventotto disegni e due acquerelli testimoni della costante applicazione di Checchi al dato quotidiano.

Il Museo di Fucecchio, inaugurato nel 2004 all’interno della nuova sede della Fattoria Corsini, presenta una sezione dedicata ad Arturo Checchi (1886-1971), pittore, incisore e scultore originario di Fucecchio.

Al piano nobile del palazzo, al termine del Museo d’Arte Sacra, si accede infatti a una sala che conserva le opere donate dall’artista alla sua città natale. Sono in prevalenza attestazioni risalenti al suo primo periodo, incentrate su luoghi e affetti familiari tra cui spiccano l’Autoritratto del 1908 e il ritratto della moglie e musa Zena Fettucciari, espressioni entrambi di quell’asciuttezza formale e di quella potenza di segno che caratterizzò lo stile dell’artista. Sempre a Fucecchio, un altro nucleo di opere di Arturo Checchi è conservato presso la Fondazione Montanelli Bassi.

Il museo fa capo al Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi.
Si è costituito grazie alla campagna condotta dalla studiosa Matilde Hernandez Lorente in collaborazione con il Centro e finalizzata ad ottenere da artisti italiani e stranieri la donazione di opere ispirate ai testi di Dino Campana.

I dipinti e le sculture giunti a seguito di quell’appello (in numero di 57 ai quali poi se ne sono aggiunti altre 11) sono esposti dal 2009 nelle tre sale del museo e sono accompagnati dalla loro fonte ispiratrice, ovvero brani di poesie e lettere scelte dagli artisti per tradurre in immagini la poesia “colorata” di Campana. Altre opere sono anche presenti nella sala del Centro Studi Campaniani tra cui il Ritratto di Dino Campana di Giovanni Costetti del 1913.

Il MAIB – Museo Artistico Industriale Bitossi è un museo d’impresa collocato nella sede storica della Manifattura Bitossi fondata da Guido Bitossi nel 1921.

Aperto nell’anno 2003, affronta con mostre temporanee annuali la storia della produzione della manifattura Bitossi, con particolare attenzione al periodo che va dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. Ogni mostra ha una tematica specifica che riguarda sia la produzione Bitossi che la storia della ceramica Toscana del Novecento.

Il museo organizza infatti esposizioni su architetti e designer che hanno collaborato con l’azienda oppure su singoli artisti o manifatture ceramiche. Al museo si affianca l’Archivio Industriale Bitossi che raccoglie oltre 6000 ceramiche e l’Archivio della Manifattura ITALICA ARS di Lastra a Signa.

La collezione è composta da 266 opere, prevalentemente disegni e incisioni, e da altro materiale documentario proveniente dall’attività della galleria milanese La Colonna che gli eredi della fondatrice, Renata Usiglio, hanno concesso nel 2013 al Comune di Pelago in comodato gratuito.

La raccolta è interamente dedicata al realismo italiano degli anni ’50, movimento che trovò nella Usiglio un fondamentale punto di riferimento per oltre dieci anni, dal 1951 fino al 1962, anno della chiusura della galleria. Si tratta infatti di un nucleo di opere frutto della rete di amicizie che la gallerista seppe intessere intorno a sé tra cui spiccano i nomi di Renato Guttuso (del quale si conservano 16 tra disegni e dipinti), Giacomo Manzù, Xavier Bueno, Domenico Cantatore, Carlo Levi, Aligi Sassu e Arnaldo Badodi.

Nel trecentesco Palazzo della Mercanzia, un accurato restauro ha dato vita ad ambienti eleganti ed essenziali nei quali dal 2011 si può ripercorrere la storia della casa di moda fondata a Firenze nel 1921 da Guccio Gucci.

Il percorso inizia a piano terra, dove, ad esempio, la sala dedicata al “viaggio” ricorda gli esordi del giovane Gucci; al primo piano sono altre sale tematiche, come quella dedicata al motivo “Flora”, disegnato nel 1966 dall’illustratore Vittorio Accornero, quella riservata alle borse, delle quali si coglie l’evoluzione dei modelli, o quella destinata alla sera, con abiti indossati da celebri attrici.

Al secondo piano si può seguire la trasformazione del monogramma della doppia G o esplorare altri temi come quello dello sport. Il museo ha uno spazio molto attivo dedicato all’arte contemporanea, mentre il piano interrato ospita l’archivio.