Due sale, la 33 e la 34, e un corridoio che corre sopra il loggiato al piano nobile: questo lo spazio che la pinacoteca di Palazzo Mansi di Lucca dedica alle collezioni del ‘900 in un allestimento recentemente rinnovato.

Vi si espongono i protagonisti della pittura lucchese a partire dai primi anni del secolo con l’innovatore Alcide Campriani, i giovani “divisionisti” della Pro Arte Lucensi (Giuseppe Lunardi, Arturo Daniele, Giuseppina Cristiani), il maestro Ezio Ricci.
Gli anni tra le due guerre sono poi documentati dal sintetismo classicheggiante di Raffaello Isola, Bruno Cordati e Giuseppe Ardinghi e dall’espressionismo eterodosso di Lorenzo Viani.
L’evolversi della scultura si dipana invece dai gessi di Alfredo Angeloni fino al rilievo di Inaco Biancalana risalente agli anni ’60 e apice cronologico dell’esposizione.

Al grande compositore è dedicata il museo Casa natale nel cuore della città di Lucca, dove il Maestro ha vissuto nella prima infanzia e nella giovinezza, prima di trasferirsi a Milano.

Il museo custodisce arredi originali, preziosi oggetti appartenuti al musicista, tra cui il pianoforte Steinway & Sons su cui compose Turandot, partiture autografe, lettere, quadri, fotografie, bozzetti, cimeli e documenti preziosi. Tra i doni spicca il costume di Turandot, realizzato secondo il figurino di Umberto Brunelleschi e indossato da Maria Jeritza per la prima rappresentazione alla Metropolitan Opera di New York nel 1926.

La villa di Puccini a Torre del Lago, ancora oggi appartenente alla famiglia, è una vera e propria casa museo. Infatti qui si conservano i fucili da caccia, i manoscritti e, nel salone, il pianoforte del maestro.

Giacomo Puccini l’aveva comprata nel 1899 ma l’edificio preesistente venne completamente distrutto e ricostruito secondo un progetto frutto della collaborazione tra Puccini, De Servi, Nomellini, Galileo Chini e l’architetto Vincenzo Pilotti.
Oltre ai cimeli, agli oggetti, ai ritratti, alla collezione del musicista, sono visitabili gli ambienti decorati da Galileo Chini e la cappella decorata da Adolfo De Carolis, dove è sepolto il musicista insieme alla moglie, al figlio e alla nuora.
Il piccolo giardino, che originariamente era lambito dal lago, si ispira nelle dimensioni e nelle aiuole ornate di pietre, ai giardini giapponesi.

Giovanni Pascoli si trasferì a Barga, nella frazione di Castelvecchio alle pendici del monte Caprona, nel 1895 e lì abitò fino alla morte nel 1912.

La sua casa, di origine settecentesca, è oggi un museo aperto al pubblico che mantiene inalterato l’aspetto del tempo del poeta.
Al suo interno, oltre ai mobili, ai libri e ai tanti oggetti d’uso, sono presenti alle pareti dipinti di Antonio De Witt, Plinio Nomellini, Alberto Magri, Tullo Golfarelli, Vico Viganò, Attilio Pratella.
Attigua alla casa è la cappella affrescata da Adolfo Balduini con un’arca di Leonardo Bistolfi che ospita le tombe di Pascoli e della sorella Maria.

Il museo, nato nel 1997 nel Forte di Leopoldo I, prende le mosse dal noto Premio Satira Politica istituito dal Comune di Forte dei Marmi nel 1973 e attivo ancora oggi.

L’idea di conservare e valorizzare la storia della satira e della caricatura trova qui concreta espressione attraverso l’esposizione a rotazione di un’ingente patrimonio di disegni satirici originali e l’organizzazione di mostre temporanee a tema, dedicate ad autori e a giornali satirici italiani e stranieri.

La collezione del Museo si è formata negli anni attraverso acquisizioni, come quella delle caricature di Umberto Onorato, o donazioni, come quella dei Visacci della pittrice e caricaturista Mippia Fucini Catarzi, e dei disegni originali della parentesi fiorentina del giornale umoristico “Marc’Aurelio”.
Al museo si affianca un centro di ricerca con una biblioteca di settore, una videoteca e un archivio multimediale.

Grazie a un centro storico ricco di monumenti, la “piccola Atene” della Versilia ha con il tempo preso il volto di un vera e propria città d’arte, con numerose gallerie e grandi esibizioni stagionali sulla piazza del Duomo e nella chiesa di Sant’Agostino, tra la gotica Torre delle Ore, il Teatro Comunale e sullo sfondo delle Apuane.

Lungo le strade del borgo si trovano le caratteristiche botteghe artigiane del marmo, ormai punto di riferimento per artisti italiani e stranieri che qui lavorano e vivono a stretto contatto con gli artigiani. Alcuni di questi artisti hanno preso residenza a Pietrasanta, come Fernando Botero, qui dal 1983 e di cui è possibile vedere il bronzeo Guerriero in piazza del Municipio. O come Igor Mitoraj, appena scomparso, che qui ha lasciato la scultura bronzea del Centauro in piazza del Centauro, e l’altorilievo dell’Annunciazione sul portale di Sant’Agostino.

La galleria è allestita nello storico Palazzo delle Muse. La collezione attualmente si compone di oltre 3000 opere di molti artisti protagonisti dell’arte del XX secolo. Sono inoltre rappresentati artisti del luogo o che hanno avuto forti legami con questa terra, e sono presenti opere che hanno come soggetto i paesaggi locali.

La GAMC possiede la più importante raccolta pubblica di opere del pittore Lorenzo Viani, tra i protagonisti della corrente espressionista europea dei primi decenni del ‘900. Il primo nucleo delle collezioni fu costituito nel 1979 con l’acquisto da parte del comune di 50 opere di Lorenzo Viani della collezione Varraud Santini che, insieme ad altre variamente acquisite, costituisce oggi la più importante raccolta pubblica di opere del maestro.

Un forte impulso alla costituzione del museo cittadino venne dato dalla donazione Lucarelli, con 45 opere di importanti autori italiani del ‘900. La donazione Pieraccini, con circa 2300 opere in gran parte di arte contemporanea europea, ha dato definitivo avvio alla costituzione della GAMC. Il nucleo più consistente della raccolta è costituito da opere di grafica. La galleria ha un’intensa attività di esposizioni, conferenze, incontri, laboratori.

INGRESSO RIDOTTO CON IL PASS TOSCANA’900