La Cittadella del Carnevale di Viareggio ospita al suo interno due musei.

Il Museo del Carnevale racconta attraverso documenti, bozzetti, manifesti e modellini, la storia della manifestazione viareggina.
Introdotto da Burlamacco, personaggio ideato da Umberto Bonetti nel 1930, il percorso presenta modellini dei carri allegorici accanto alle opere di artisti che hanno lavorato per il carnevale (Enrico Prampolini, Lucio Venna, Moses Levy, Umberto Bonetti) e alla riproduzione dei manifesti pubblicitari dal 1925 ad oggi.

Il Museo Arte Contemporanea Carnevalotto è invece dedicato al Premio Carnevalotto, istituito nel 1987 dalla Fondazione Carnevale e dallo Studio Saudino per premiare il miglior carro e carrista con opere in tema appositamente realizzate da artisti italiani e stranieri tra cui figurano Sebastian Matta, Pietro Cascella, Piero Dorazio e Joe Tilson. Alle due istituzioni si affianca una vivace attività didattica e un centro studi volto a conservare la memoria della manifestazione.

Nel 1993, dopo essere stato sottoposto a restauro, fu riallestito nella torretta nord di Villa Paolina, oggi sede dei musei civici viareggini, lo studio in cui il pittore Alfredo Catarsini (1899-1993) aveva lavorato per oltre cinquant’anni, dal dopoguerra fino alla morte.

Vi si conservano opere, fotografie e documenti relativi alla lunga attività dell’artista e al suo legame con la terra d’origine. Catarsini, formatosi all’ombra di Modigliani e Viani, si affermò ancora giovane grazie ad una pittura che traduceva le suggestioni del paesaggio versiliese in un linguaggio novecentesco aggiornato. Aderì poi al rinnovamento avanguardistico dell’arte italiana nel corso di due periodi da lui stesso denominati “riflessismo” e “simbolismo meccanico”.

Il Museo della Resistenza conserva circa 80 opere della seconda metà del ‘900, tutte ispirate ai terribili eventi avvenuti in Sant’Anna in Stazzema nel 1944.

La collezione si è formata nel corso degli anni grazie alle donazioni di artisti legati al territorio apuo-versiliese, con presenze che si estendono all’ambito nazionale (Pietro Annigoni, Gualtiero Nativi, Marco Nereo Rotelli) e internazionale (Henry Marinsky). Si tratta in prevalenza di dipinti, per quanto non manchino esempi di sculture e istallazioni.